Pur rappresentando un quarto del patrimonio culturale nazionale, la Sicilia riesce ad attirare solo il 10% dei visitatori che ogni anno riempiono siti e luoghi d’interesse della penisola. I dati dimostrano quanto l’origine di questo fenomeno risieda tanto nelle mancate politiche di sviluppo e promozione, quanto nella cattiva gestione degli impianti turistico-culturali, che rendono questi luoghi sempre più lontani dalle nuove esigenze dei fruitori.

Eppure, nel resto del mondo gli spazi culturali -siano essi musei, biblioteche, parchi- tengono il passo con i tempi, si ibridano di nuovi servizi e puntano all’innovazione come garanzia di successo. Intorno ad essi nascono comunità, progetti, passando dal ruolo della promozione della cultura alla promozione di nuove sinergie per il territorio, intercettando target sempre più giovani e divenendo nuovi magneti di sviluppo. I musei di oggi parlano ad un pubblico che nel frattempo si è evoluto nei linguaggi, nelle interazioni, negli stili di vita. Non più contenitori passivi di informazioni, ma musei aperti al loro intorno di territori, contesti e fruitori.

Da queste considerazioni nasce la quinta edizione del festival di Periferica, più che mai legata alla rigenerazione funzionale di uno spazio. Con il supporto di Polmoni Urbani e Fondazione Unipolis, una parte della cava Periferica verrà convertita in uno spazio espositivo-museale in grado di fare emergere gli aspetti della Mazara ipogea: un sistema di oltre 100 mila mq articolato in gallerie, caverne, parchi e giardini.

Attraverso processi di co-creazione e percorsi formativi, vogliamo portare questo patrimonio - fatto tanto di luoghi che di persone - al centro di nuove dinamiche di sviluppo legate ad una visione di comunità. Partendo da una domanda: a cosa dovrebbe aprirsi un museo?